Lodevole iniziativa quella della redazione fiorentina de “la Repubblica”, che ha dedicato una pagina della cronaca locale alla famosa schiacciata fiorentina.
fonte: la Repubblica |
Attenzione, questo tipico dolce di Firenze che non ha niente a che vedere con la schiacciata salata tradizionale. Questo i fiorentini lo sanno bene, e quando arriva il periodo di carnevale non mancano mai di gustarla o di prepararla in casa.
Allora, i giornalisti di Repubblica hanno fatto un vero e proprio test, quasi scientifico, ed hanno acquistato – alla stessa ora dello stesso giorno – 10 schiacciate intere in 10 delle pasticcerie e forni più conosciuti di Firenze. Nel pomeriggio si sono riuniti (in 15) e hanno cominciato ad assaggiare tutto questo ben di Dio, per poi stilare una classifica, con tanto di commenti ed indicazioni sul rapporto qualità/prezzo.
Certo tutto è soggettivo, ma noi, nel nostro piccolo, abbiamo voluto “testare il test” (non fosse altro per dire ancora una volta L’HO PROVATO!), e ne abbiamo assaggiate tre differenti, per arrivare alla conclusione che i giornalisti di Repubblica hanno decisamente colto nel segno.
“…and the winner is…”
fonte: la Repubblica |
Giorgio!, che non solo è il vincitore di questa “classifica di tappa”, ma anche una delle pasticcerie più rinomate di Firenze, nonostante sia collocata in zona periferica. Quindi vi consigliamo di andarci solo se siete a Firenze in macchina, siete dotati di navigatore, e non avete l’assillo del tempo.
Se tutto ciò non vi ha fermato, sappiate che da Giorgio è possibile anche fare un pranzo veloce, ed infatti durante la settimana è scelto da molti per la loro pausa pranzo. Ne parleremo magari un’altra volta, ora torniamo alla schiacciata e proviamo a dare la ricetta.
fonte: la Repubblica |
Nell’immagine trovate quella pubblicata da Repubblica, ma noi proviamo a consigliarvi quest’altra, simile, ma non uguale.
Prima di cominciare, ce l’avete la teglia giusta (diciamo circa 20 x 30 cm)?
E’ quella che serve per saziare 6 golosi.
Senza fretta, cominciate dal lievitino.
Servono:
- 150 grammi di farina
- 30 grammi di lievito di birra
- Mezzo bicchiere d’acqua (o sei cucchiai, è lo stesso)
Sciogliete il lievito di birra nell’acqua tiepida e impastatelo con la farina fino a quando l’impasto non sarà bello liscio, omogeneo e asciutto. Lo mettete in un recipiente precedentemente infarinato e lo lasciate riposare al caldo, coperto da uno strofinaccio. Occhio che non sia “troppo” al caldo (tipo, vicino al termosifone).
Lasciate che l’impasto riposi, almeno fino a quando non avrà raddoppiato il suo volume. E riposate pure voi, tanto fin quando non lievita è meglio aspettare.
Quando questo primo impasto sarà pronto (ve ne accorgete perché lievitando è raddoppiato di volume), cominciate a fare l’impasto base, per il quale avete bisogno di:
- 200 grammi di farina
- 45 grammi di burro
- 85 grammi di zucchero semolato
- 85 grammi di uova intere
- La scorza grattugiata di un’arancia
- 1 bustina di vanillina
- Un pizzico di sale
Incorporate prima la farina con il burro e lo zucchero, poi le uova ed infine la scorza d’arancia grattugiata, la vanillina e il sale.
Una volta messi tutti gli ingredienti, aggiungete il lievitino e continuate a impastare finché non è tutto ben amalgamato.
Una volta messi tutti gli ingredienti, aggiungete il lievitino e continuate a impastare finché non è tutto ben amalgamato.
Anche “lui”, deve riposare (solo voi lavorate sempre …), e anche lui non troppo al caldo e fino a raddoppiare il volume.
Dai che quasi ci siamo. Vi servono ancora:
- 50 grammi di strutto
- 40 grammi di zucchero semolato
- 1 uovo grande
Montate insieme zucchero e burro, e aggiungete piano piano in piccoli pezzi l’impasto base lievitato, facendo in modo che l’impasto sia molto morbido e piuttosto diluito ma non liquido. Ora non resta che unire l’uovo e finire di lavorare l’impasto finché non raggiunge la giusta consistenza (si deve riuscire a distendere la pasta con le mani).
Sistemate l’impasto nella teglia e lasciatelo lievitare per un paio d’ore.
Appena la lievitazione sarà terminata, infornare a 210° per circa 10 minuti.
Sistemate l’impasto nella teglia e lasciatelo lievitare per un paio d’ore.
Appena la lievitazione sarà terminata, infornare a 210° per circa 10 minuti.
Tolta dal forno, aspettate che si sia intiepidita prima di spolverarla con lo zucchero a velo.
La schiacciata fiorentina è pronta: buon appetito (in fondo, ve la siete proprio guadagnata!).
Ricordate inoltre che potete sempre tagliarla a metà (con pazienza, senza fretta, altrimenti combinate un pasticcio …), e a farcirla con crema (chantilly è la “morte sua”) o con panna. Qualcuno preferisce la cioccolata, ma …, ma …, insomma, è meglio la crema (poi fate come vi pare).
Quello che potete invece “saltare” è il disegno del giglio (simbolo di Firenze) al centro della schiacciata. I pasticceri fiorentini lo fanno con la polvere di cacao, mentre tutt'intorno vi è sparso lo zucchero a velo, ma non credo che nessuno se la prenderà a male se ve ne dimenticate (e poi, basta non dirlo…).
Quello che potete invece “saltare” è il disegno del giglio (simbolo di Firenze) al centro della schiacciata. I pasticceri fiorentini lo fanno con la polvere di cacao, mentre tutt'intorno vi è sparso lo zucchero a velo, ma non credo che nessuno se la prenderà a male se ve ne dimenticate (e poi, basta non dirlo…).
E con questo per il momento è tutto!
Bye.
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