Quest'anno ricorre il centesimo anniversario della scomparsa di Pellegrino Artusi, autore de "La scienza in cucina e l'arte di mangiare bene", da tutti più comunemente conosciuto come "l'Artusi".
Questa pubblicazione ha più di un motivo per essere celebrata.
Primo fra tutti il merito di aver “unificato l’Italia”, mettendo insieme un “mosaico” di tradizioni regionali.
Grazie al grande successo di pubblico, l’Artusi ha avvicinato alla lettura e alla gastronomia un pubblico assai vasto.
Eppure il successo non fu immediato, anzi. Pellegrino Artusi pagò di tasca propria la pubblicazione del libro (1891), non avendo trovato un editore disposto a finanziarlo: chi voleva acquistarlo doveva scrivere direttamente all'autore e farsene spedire una copia per posta.
Negli anni successivi il successo fu tale da portare l'Artusi a curare altre 14 edizioni, aggiungendo sempre nuove ricette, che passarono dalle 475 della prima pubblicazione alle 790 di quella del 1910, un anno prima della sua scomparsa.
Eppure il successo non fu immediato, anzi. Pellegrino Artusi pagò di tasca propria la pubblicazione del libro (1891), non avendo trovato un editore disposto a finanziarlo: chi voleva acquistarlo doveva scrivere direttamente all'autore e farsene spedire una copia per posta.
Negli anni successivi il successo fu tale da portare l'Artusi a curare altre 14 edizioni, aggiungendo sempre nuove ricette, che passarono dalle 475 della prima pubblicazione alle 790 di quella del 1910, un anno prima della sua scomparsa.
La vita di Pellegrino Artusi (nato nel 1820) si è incrociata con quella di un altro personaggio del 19° secolo italiano, il famoso brigante Passatore che con la sua banda nel 1851 fece incursione e tenne in scacco l’intero paese di Forlimpopoli, dove l’Artusi era nato e viveva.
Durante l'intervallo di una rappresentazione, la banda di briganti del Passatore penetrò nel Teatro Comunale: saliti sul palcoscenico, puntarono le armi contro gli spettatori terrorizzati e facendo l'appello rapinarono uno ad uno i ricchi presenti in sala. Fra le famiglie rapinate anche quella dell’Artusi.
Il colpo banditesco segnò profondamente la famiglia Artusi, che nello stesso anno lasciò Forlimpopoli e si trasferì a Firenze, dove Pellegrino, poco più che trentenne, si dedicò con successo all’attività commerciale.
Quando Firenze divenne capitale (1865) Artusi cambiò casa e si ritirò a vita privata, dedicandosi a tempo pieno ai suoi interessi culturali, in particolare alla letteratura e alla cucina.
Aveva due cuochi al suo servizio, ai quali faceva provare e riprovare le ricette tradizionali che cercava e scopriva durante i suoi viaggi. Proprio per questo il suo libro ha molte ricette della tradizione dell’Italia centrale (Toscana in particolare): viaggiare a quel tempo era assai complesso, e alcune cucine (come quella pugliese ad esempio) sono quasi del tutto ignorate.
Artusi continuò a vivere in Toscana dove morì nel 1911 a 91 anni, un’età straordinariamente longeva per l’epoca.
Dal 1997 Forlimpopoli lo celebra con la Festa Artusiana, che quest’anno si svolgerà dal 18 al 26 giugno (http://www.pellegrinoartusi.it/la-festa-artusiana/).
Buona gita a chi deciderà di andare a Forlimpopoli, e buona lettura a tutti gli altri.
Ciao, e alla prossima!
Ritratto di Pellegrino Artusi, 1891 - fonte: Internet |
This year marks the hundredth anniversary of the death of Pellegrino Artusi, author of "The Science of Cooking and the Art of Eating Well" more commonly known by all as "The Artusi".
This publication has more than one reason to be celebrated.
First of all the credit for having "unified Italy," putting together a "mosaic" of regional traditions. With the great success of his book, Artusi has approached to the reading and to the food a very large audience
Yet success was not immediate: Pellegrino Artusi paid from his own pocket the book's publication (1891), having not found any publisher willing to fund it: those who wanted to buy it had to enter in touch directly with the author, and ask to receive a copy by mail.
In the years following the success was great. Artusi took care 14 editions, always adding new recipes, which went from the 475 of the first publication to the 790 of that of 1910, a year before his death.
The life of Pellegrino Artusi (born 1820) was crossed paths with that of another character in the Italian 19th century, the famous bandit Passatore, that with his gang raided in 1851 and held in check the entire country Forlimpopoli, where Artusi was born and was living.
He had two cooks in its service. These had to try the traditional recipes that Artusi discovered during his travels. Precisely for this reason his book has many traditional recipes from central Italy (Tuscany in particular): traveling at that age was very difficult, and some regional culinary traditions (such as the Apulian) are almost completely ignored.
Artusi continued to live in Tuscany where he died in 1911 at age 91, an age extraordinarily long for that time.
Since 1997 Forlimpopoli celebrates the Artusiana Festival, which this year will take place in June (http://www.pellegrinoartusi.it/la-festa-artusiana/).
Good trip for those who decide to go to Forlimpopoli, and happy reading to all others.
Hello, and the next one!
fonte: www.casartusi.it |
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